PMI IN BORSA CON IL CREDITO D’IMPOSTA

La legge di Bilancio 2018 prevede una misura di sostegno esplicito alle IPO delle piccole e medie imprese che hanno avviato – o avvieranno – la procedura di ammissione alla quotazione, in uno Stato membro dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo, sia in un mercato regolamentato, che in sistemi multilaterali di negoziazione. Questi ultimi sono piattaforme di contrattazione di tipo plurilaterale, alternative ai mercati regolamentati, il cui esercizio è riservato ad imprese di investimento, banche e gestori dei mercati.

Il credito d’imposta previsto è del 50% dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020 per l’attività di quotazione, fino ad un tetto massimo di 500 mila euro,

Modalità e criteri per l’attuazione delle disposizioni, sono demandati al decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, da adottare entro 120 giorni dal primo gennaio 2018, che dovrà definire le procedure che daranno accesso al beneficio, i casi di esclusione, le modalità di concessione e di utilizzo, la documentazione richiesta, l’effettuazione dei controlli e le revoche. Con questo verranno infine stabilite le modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa.

Ulteriormente andrà considerato che il credito d’imposta è utilizzabile, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata ottenuta la quotazione, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per l’anno 2019 e 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, esclusivamente in compensazione.

La forma agevolativa rappresenta comunque un forte incentivo per le PMI con piani di sviluppo consistenti, ad intraprendere la via della raccolta del capitale di rischio affidandosi a mercati e sistemi rodati e affidabili, con i conseguenti benefici in termini di governance e visibilità.